Tuesday, February 23, 2016

HW6: Tassonomia delle simulazioni

Le simulazioni al computer sono alla base dello studio teorico sui materiali.
Esse si differenziano a seconda della scala temporale e di dimensioni che riescono a raggiungere.
Il seguente schema le classifica in questi termini.






Sunday, February 21, 2016

HW7: La macchine in "Cent'anni di solitudine"

L'astrolabio

"Alla fine stanco di aspettare, si lamentò con Melquìades del fallimento della sua iniziativa, e lo zingaro diede allora una prova convincente di onestà: gli restituì i dobloni in cambio della lente, e gli lasciò inoltre delle mappe portoghesi e diversi strumenti di navigazione. [...] Quando fu esperto nell'uso e nel maneggio dei suoi strumenti, ebbe una nozione dello spazio che gli permise di navigare per mari incogniti, di visitare territori disabitati e di allacciare rapporti con esseri splendidi, senza bisogno di lasciare il suo laboratorio. Fu in quel periodo che prese l'abitudine di parlare da solo, vagando per casa senza badare a nessuno, mentre Ursula e i bambini si rompevano la schiena nell'orto [...]. Alla fine, un martedì di dicembre, verso l'ora di pranzo, esplose in un colpo solo tutta la carica del suo tormento. [...] rivelò la sua scoperta: << La terra è rotonda come un'arancia.>>. Ursula perse la pazienza. <<Se devi diventare pazzo, diventalo per conto tuo>> gridò. [...] José Arcadio Buendìa, impassibile, non si lasciò intimorire dalla disperazione di sua moglie, che in un eccesso di collera gli spezzò l'astrolabio per terra."



La macchina della memoria

"Era la peste dell'insogna. [...] Ma l'india spiegò loro che la cosa più terribile della malattia dell'insogna non era l'impossibilità di dormire, dato che il corpo non provava alcuna fatica, bensì la sua inesorabile evoluzione verso una manifestazione più critica: la perdita di memoria." [...] José Arcadio Buendìa decise allora di costruire la macchina della memoria che una volta aveva desiderato per ricordarsi delle meravigliose invenzioni degli zingari. Il marchingegno si basava sulla possibilità di ripassare tutte le mattine, e dal principio alla fine, la totalità delle nozioni acquisite nel corso della vita. La immaginava come un dizionario girevole che un individuo situato al centro potesse manovrare mediante una manovella, in modo che in poche ore passassero davanti ai suoi occhi le nozioni più necessarie per vivere."



Il Dagherrotipo

"Nel frattempo, Melquìades terminò di effigiare nelle sue lastre tutto quello che era effigiabile a Macondo, e abbandonò il laboratorio di dagherrotipia ai deliri di José Arcadio Buendìa, che aveva deciso di utilizzarlo per ottenere la prova scientifica dell'esistenza di Dio. Mediante un complicato processo di esposizioni sovraesposte prese in diversi luoghi della casa, era sicuro di fare prima o poi il dagherrotipo di Dio, se esisteva, o di porre fine una volta per sempre all'ipotesi della sua esistenza."

Sunday, February 14, 2016

Pedala


HW5: IDEA!!!

HW4: Etimologia della macchina

Catodo

Il catodo è uno dei due elettrodi che fanno parte di molti dispositivi elettronici che studio.
La storia del suo nome è curiosa.
Catodo viene dal greco kathodos ovvero discesa.
Il buon Faraday, intento nello scrivere uno dei suoi importanti paper sull'elettrolisi, aveva bisogno di nomi nuovi per identificare le componenti della sua cella elettrolitica. Si rivolse dunque allo studioso William Whewell che gliene suggerì alcuni.

Rappresentazione di una cella elettrolitica.
In alternativa qui troverete l'agghiacciante disegno originale di Faraday

In quel paper Faraday disse che la corrente elettrica attraversava l'elettrolita (ovvero il bagno in cui sono immersi gli elettrodi) da est a ovest e come mnemotecnica per ricordarselo fece l'analogia col percorso del Sole sulla Terra. L'ovest è dove il sole scende e tramonta, la odos (via) kata (all'ingiù), il catodo per l'appunto. Per simmetria l'anodo (salita in greco) è dove sorge il Sole.

Da Wikipedia


Magnetron sputtering


E' una delle tecniche di deposizione utilizzata per fabbricare dispositivi elettronici.
To sputter viene dal Middle English sputren e significa schizzare, sputare, vomitare.
Durante il processo, infatti, il materiale è bombardato da elettroni o ioni pesanti ad alta velocità che causano la sua erosione. Gli atomi dal materiale sono spruzzati via in tutte le direzioni tra cui quella del substrato sui chi si depositano.

Magnetron è l'unione di magnet e electron. Serve per creare un campo magnetico vicino al materiale da sputterare per aumentare l'efficacia del bombardamento.
Magnete viene dal greco magnetes lithos, pietra di Magnesia che è una regione dell'Asia Minore nota per i depositi di magnetite, un materiale ferroso. 
Sempre dal greco, elettrone (elekton) significa ambra, visto che l'ambra se sfregata genera un campo elettrostatico che attrae piccoli oggetti.

Da Wikipedia

LAMMPS (Large-scale Atomic/Molecular Massively Parallel Simulator)
Uno dei programmi utilizzati per le simulazioni di dinamica molecolare.
L'acronimo è un riferimento alla parola inglese lamp che come si legge dal sito è un dispositivo che genera luce, calore e radiazioni terapeutiche; qualcosa che illumina la mente o l'anima.






Thursday, February 11, 2016

HW5: Peace walker

Metal Gear Solid: Peace Walker

L'immagine rappresenta un bombardiere messo a formare il simbolo della pace. Per comprenderne il significato bisogna conoscere la storia raccontata da questo "romanzo ludico".

Sono i tempi delle tensioni tra i due blocchi, Est e Ovest, i tempi della corsa agli armamenti e del deterrente nucleare.
L'equilibrio instabile è retto dal principio di distruzione mutua assicurata. Visto che ogni fazione possiede sufficiente potenza di fuoco da distruggere l'altra, in caso di un attacco di una di esse, lo schieramento opposto risponderebbe portando alla distruzione di entrambe. Per questo motivo nessuno dei due è indotto a fare la prima mossa.

La tesi del cattivo di turno è che la minaccia di un contrattacco da parte dell'uomo non è un deterrente sufficiente per impedire una guerra atomica. L'uomo infatti è emotivo, sarebbe frenato dal distruggere il mondo pur di garantire la sopravvivenza della specie.
Una macchina invece non ha emozioni e dunque in risposta ad un attacco nulla la fermerebbe dal reagire. Sarebbe dunque il "deterrente perfetto".
La macchina diventa quindi il perfetto strumento di paura che farebbe piombare il mondo in un'eterna guerra fredda.

La realtà sull'uomo si rivelerà molto più triste di quanto il cattivone aveva previsto.

Writers: Hideo Kojima, Shuyo Murata





Tuesday, February 9, 2016

HW3: La macchina come oggetto di ricerca





Il memristor, il quarto componente elettrico fondamentale dopo il resistore, il condensatore e l'induttore. Elemento necessario per la realizzazione dei circuiti neuromorfi in grado di riprodurre alcune delle funzioni del cervello.

Consuma risorse? Eccome, talmente tante che si rompe subito.

HW3: La macchina come strumento di ricerca


Uno dei supercomputer che utilizzo per fare le mie simulazioni: "Fermi".

Foto scattata al centro CINECA di Casalecchio di Reno (BO).

Thursday, February 4, 2016

HW2


PKNA numero zero "Evroniani"

Evasione umana

"Si sveglia che fa buio ormai d'abitudine.
La notte le regala un'aria più complice.
Detesta il vuoto dei rumori della realtà,
ma col volume a stecca può sopravvivere.
Sogna una carne sintetica,
nuovi attributi e
un microchip emozionale."

Da "Aurora sogna" - Subsonica (Microchip emozionale/Nel vuoto per mano (97-07))

HW1: L'uomo come macchina


Dall'album "Nel vuoto per mano (97-07)" (2008) dei Subsonica.

L'uomo come un computer processa gli stimoli (input) provenienti dal mondo esterno ed elabora delle risposte (output). Questo concetto è alla base della psicologia cognitiva che studia i processi mentali quali la memoria, il linguaggio, l'apprendimento e le emozioni.


HW0

Sono Federico Raffone e questo è il mio blog per il corso di "Epistemologia della macchina".
Faccio simulazioni di materiali nei dispositivi elettronici, soprattutto resistive switching memories.
Il libro che ho scelto per il corso è "Cent'anni di solitudine" di Gabriel Garcia Marquez.